IL decennio che corre
tra il 1928 e il 1938 è il più oscuro della storia dell’Unione Sovietica. Sono
gli anni più bui e tetri che ancora a distanza di molti decenni non se ne
conoscono i particolari, neppure le “rivelazioni”di epoca” Kruscioviana” sono
riuscite a porle sotto una luce più limpida. Certo che lo stato stalinista
viene, in questo periodo, scosso dal suo enorme apparato, pagando un altissimo
prezzo di dolore e sangue. La Russia sovietica tenterà secondo le parole del
lacchè di Stalin, Molotov (soprannominato negli ambienti di partito "culo
di pietra"): ”a raggiungere e superare le nazioni capitaliste”. Questo
slogan fu lanciato nel 1929 in occasione dell’approvazione del primo piano
quinquennale.
Fu in questa epoca ,
l'epoca dello Stalin padrone, segnata da innumerevoli necrologi di grandi
rivoluzionari, che la Siberia tornò ad essere la terra dei campi di
concentramento e di sterminio. Intere popolazioni furono cancellate dalla
faccia della terra . L’industrializzazione presupponeva spostamenti di massa ,
urbanismo forzato, enormi lavori pubblici da compiersi al più basso costo
possibili ( sfruttamento di manodopera coatta). Tutto questo per mantenere a
Stalin ed ai suoi sicofanti comunisti un enorme privilegio di agiatezza.
Rimane, dunque, da “spiegare”, come il rivoluzionario del 1905 , lo Stalin che
abbiamo visto lottare “ardentemente” contro lo Zarismo si possa essere
trasformato in un dittatore così spietato e crudele. Ovviamente in lui, Stalin,
non esiste un solo elemento che possa provare una qualche degenerazione
patologica nel senso scientifico del termine.
Stalin non era pazzo,
ci fu-indubbiamente- una progressiva deviazione psicologica . Ma la crudeltà,
l’arroganza, la tortura, la strage creata da Stalin e del “suo”sistema non
furono che le normali derivazione del sistema stalinista. Ecco giustificate le
continue epurazioni dei grandi rivoluzionari. Stalin non poteva tollerare la
verità…non poteva tollerare che il marxismo continuasse il suo cammino in
Russia poiché esso avrebbe rappresentato la fine dell’apparato burocratico e di
Stalin stesso. Un ruolo fondamentale nella costruzione della burocrazia
sovietica e di questo perfido sistema lo ebbe la polizia segreta (NKVD). L'
NKVD eseguiva le direttive dell’apparato centrale del partito “comunista”russo
facendosi artefice di epurazioni, processi farsa, uccisione e quant’altro di
più spregevole si possa pensare.. Alcune cifre sui massacri perpetuati
dall'apparato stalinista potrebbero facilitare la comprensione delle
argomentazioni sopra espresse ; quando venne avviata la campagna di
liquidazione dei kulaki come classe nel 1930, vi furono circa 1.800.000 di
contadini deportati nelle zone più remote del paese tra 1931/32. Secondo
Chlevnjuk, da quanto si ricava dai materiali dell’indagine dell’OGPU, nel
1930/31 furono condannate circa 390.000 persone, la maggioranza delle quali
venne inviata nei campi di prigionia 21.000 di essi furono condannati alla
fucilazione . Contemporaneamente le epurazioni si diressero contro il partito
in particolare contro le presunte furie “trotskiste” circa 200.000 furono gli
espulsi dal partito.
Nel 1933 furono
inviati al confino circa 270.000 ”deportati speciali”, nello stesso anno la
popolazione dei campi di prigionia aumentò quasi di 200.000 unità. Secondo una
relazione redatta nel novembre del 1935 dal presidente della corte suprema
della RSFSR, Bulat, ad uso di Stalin e Molotov, nella prima metà del 1933 solo
nella Repubblica russa erano state condannate più di 738.000 persone. Nella
seconda metà dell’anno , i condannati, furono più di 687.000. Intanto, E
consuetudine, continuavano le purghe nel partito . Nel 1933 il totale degli
espulsi assommò a circa 450.000. Nel loro complesso queste cifre ci permettono
di sostenere che il numero totale delle vittime delle deportazioni, fucilazioni,
arresti ed espulsioni dal partito durante la crisi del 1932/33 non fu inferiore
ai 2.000.000. Al primo gennaio del 1934 i prigionieri dei campi della OGPU
erano più di 510.000 stando ai dati di Getty, Rittersporn e Zemskov; più o meno
quanti erano coloro che si ritrovavano nelle carceri e nelle colonie
penitenziarie del commissariato alla Giustizia; 1.072.000 erano , invece, i
deportati nei “villaggi speciali”per Zemskov. Attenendoci ai dati ufficiali
nella RSFSR nel 1934, furono condannate circa 1.200.000 di persone. Curioso e
di notevole interesse è la vicenda “Kirov”.
L’assassinio di Kirov(
dirigente stalinista di prima livello) avvenne il primo dicembre del 1934.
Stalin, in persona , indicò la strada da seguire per trovare i
"colpevoli" di tale attentato. Scrisse di proprio pugno il decreto
del CIK dell’URSS - decreto che fu ratificato solamente il 3 dicembre dal
Politbjuro ( viva la democrazia interna ! Sic..)- meglio conosciuto alla storia
come “legge del 1 dicembre”. Tale legge imponeva che qualsiasi indagine
relativa ai fatti "terroristici" venisse conclusa entro dieci giorni
dal suo inizio, che l’atto di accusa venisse consegnato all’imputato solo un
giorno prima dell’esame della corte, che tale esame avvenisse senza la
partcepizione delle parti, che non fosse possibili presentare alcun appello o
domanda di grazia e che le condanne alla pena capitale venissero eseguite
immediatamente dopo la loro promulgazione. Stalin ordinò che fosse fabbricata
ad arte una versione dei fatti secondo cui nell’omicidio di Kirov erano
coinvolti Zinoviev, Kamenev ed i loro sostenitori . Ezov ricevette l’incarico
di orientare l’inchiesta in una direzione confacente ai desideri di Stalin.
Ezov ,“Il nano assetato di sangue”, ricostruì in questi termini quanto ero
accaduto:”Ricordo che il compagno Stalin convocò me e Kosarev per
dirci:”Cercate gli assassini tra i sostenitori di Zinoviev”. Ezov eseguì
l’incarico ricevuto da Stalin.
IL 28 e 29 dicembre
1934, a Leningrado, il collegio militare del Tribunale supremo dell’URSS condannà
alla fucilazione 14 persone imputate direttamente di aver organizzato
l’assassinio di Kirov, tra cui Zinoviev e Kamenev… Esistono una moltitudine di
tragici decreti e nefaste direttive che svelano l'insano metodo dell'apparato
burocratico stalinista. Alcuni esempi : il decreto del 25 maggio 1937 emanato
dal polibjuro, organo della burocrazia stalinista, prevedeva una disposizione
secondo la quale dovevano essere espulsi da Mosca, Leningrado, e Kiev tutti gli
ex oppositori, gli espulsi dal partito e i familiari degli ex oppositori, dei
condannati alla fucilazione o a pene detentive superiori a cinque anni, oppure
la direttiva, scritta ad hoc per l’NKVD, del 24 luglio 1937 relativa ad una
epurazione speciale del personale delle centrali idroelettriche, delle stazioni
batteriologiche, degli istituti e dei laboratori di ricerca scientifica che si
occupavano di microbiologia, ed ancora decreti conrto il” vandalismo minorile”,
o sulle misure repressive dei cittadini sovietici sospettati di attività
spionistica contro l’URSS. Altro testo ufficiale che merita una riflessione a
se riguardante l'epurazioni di massa in epoca stalinista è i di un documento
inviato da Stalin ai capi provinciali della polizia segreta(NKVD). Stalin
invitava alle “pressioni fisiche”, cioè la tortura, da “usarsi
obbligatoriamente” contro i nemici”riconosciuti ed ostinati del popolo”, come
mezzo”giustificato ed adeguato”.
IL documento è
contenuto tra gli atti del XX Congresso del PCUS. Proprio sulle modalità di
attuazione del terrore è giusto soffermarci un momento. Rendere il più
comprensibile possibile le fondamenta ideologiche con cui si erigeva lo stato
degenerato dell’URSS è un dovere rivoluzionario Sostiene Kuznevoc, ex dirigente
della sezione dell’NKVD della zona di Kozevinokov ,nella regione di
Novosibirsk, che per appagare le richieste del centro( Stalin) , sempre
maggiori (in materia di arresti), vennero cercati nuovi “contingenti”per gli
arresti. Singolari erano anche i modi di agire dell’NKVD in turkmena “quando
venne esaurita la scarna lista di elementi antisovietici compilata sulla base
dei materiali investigativi, si iniziarono ad effettuare arresti infondati su
basi massicce, solo per raggiungere gli obbiettivi fissati da Nodev e
Monakov(commissari agli in terni della repubblica turkena): Per effettuare gli
arresti non si guardava nè all’età nè all’attività passata o presente della
vittima, era sufficiente trovarsi al mercato in un ora “sbagliata”per cadere in
un rastrellamento. Dopo gli arresti venivano preparati i fascicoli istruttori,
di solito composti da sole “confessioni”.
Le nuove leve della
burocrazia dovevano, dunque, mostrare tutto il loro valore e per farlo avevano
bisogno di “confessioni “l’unico atto di prova richiesto dall’apparato. Il modo
più “umano”per avere una confessione consisteva nella falsificazione dei
verbali , il più delle volte falsificati dagli stessi funzionari responsabili
dell’arresto. Altro metodo utilizzato erano i falsi testimoni, pronti a
dichiarare qualsiasi cosa su chiunque, utilizzati spesso dentro celle . Compito
dei falsi testimoni era quello di far pressione sugli arrestati che si
rifiutavano di firmare il loro atto di accusa. Uno dei crimini più diffusi era
il cosiddetto metodo di interrogatorio a “catena di montaggio”, quando un
gruppo di funzionari ,alternandosi periodicamente, interrogava l’arrestato
ininterrottamente per molti giorni ,costringendolo a rimanere sveglio, in
ginocchio o in posizioni scomode, tutto questo naturalmente condito da pestaggi
e torture. Le descrizioni delle nefandezze compiute dai carnefici della polizia
segreta potrebbero continuare per molte pagine, potendo attingere ad una ricca
mole di materiale documentario.*
Con cognizione di
causa non è molto difficile arrivare a delle conclusioni storiche sul “Terrore
Stalinista”già Trotskij nel settembre del 36 aveva dato un chiara delucidazione
sulla società sovietica e la sua struttura”…Stalin…E’ l’incarnazione vivente di
un termidoro burocratico. Nelle sue mani, il terrore è stato e resta
soprattutto uno strumento per schiacciare il partito, i sindacati i soviet e
per instaurare una dittatura personale alla quale non manca che…la corona
imperiale. IL terrore, che ha adempiuto alla sua missione rivoluzionaria ed è
diventato uno strumento degli usurpatori per la loro stessa conservazione, si
trasforma in questo modo in una “assurdita”per usare l’espressione di Engels
.Nel linguaggio della dialettica,questo significa che è votato ad un crollo
inevitabile…
Eugenio Gemmo D.N. PCL
CIK:Comitato
esecutivo centrale dei Soviet dell’Urss NKVD:Commissariato del popolo agli
affari interni OGPU:Amministrazione politica unificata di Stato
RSFSR:Repubblica federativa socialista sovietica russa *Solzenicyn”Arcipelago
Gulag” Medevedev”Lo stalinismo
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