Da
un mese e mezzo il Cile è scosso da mobilitazioni di massa contro la
disuguaglianza sociale, le privatizzazioni, la corruzione e il saccheggio.
Milioni si sono interrogati nelle strade il modello economico e la costituzione
imposte durante la dittatura di Pinochet. Contro questo clamore popolare di
massa, il governo impone una repressione violenta e sistematica. Una ventina di
assassinate e assassinati, centinaia di mutilati che hanno perso uno o entrambi
gli occhi a causa dei pallini (ad aria compressa) sparati dai carabinieri,
insieme a migliaia che sono stati oggetto degli spari. Le detenzioni illegali,
le torture contro i detenuti, gli abusi sessuali, gli stupri e la feroce
repressione giornaliera contro un popolo che non retrocede.
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Portogallo: a 50 anni dalla rivoluzione dei garofani
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