Pubblichiamo qui sotto, anche se di due
anni fa, una polemica tra Sorans (UIT) e Altamira (PO) al fine di fornire un
ulteriore contributo, una delucidazione nel dibattito nella FIT
Il
compagno Jorge Altamira, dirigente storico del Partido Obrero ha risposto alle
nostre critiche sul giornale Prensa Obrera sulla Siria e sull’assedio di
Aleppo, nel quale non vi è alcun accenno di condanna del dittatore Bashar Al
Assad e del bombardamento di civili da parte dell’aviazione russa ad Aleppo. Siamo
arrivati alla conclusione che tale assenza indicava un supporto oggettivo per
Al Assad. Chi tace acconsente, dicevamo, utilizzando il detto popolare.
Nella
sua risposta, Altamira si lamenta del fatto che non forniamo la minima prova
del suo sostegno ad Al Assad. Se le nostre critiche fossero state sbagliate,
c’era un modo semplice per smentirle: semplicemente con una o due frasi in un nuovo articolo in cui
si forniscano le prove della sua opposizione al regime di Assad e ai suoi attentati criminali.
La discussione si sarebbe conclusa, citando frasi semplici: Abbasso la
dittatura di Assad, Basta con i tuoi attentati criminali, No al genocidio di
Assad e Putin ad Aleppo e in tutta la Siria.
Ma
nessuna di queste frasi o slogan si trova nella lunga risposta di Altamira.
Al
contrario, cita altri argomenti, accusandoci, falsamente di chavismo cronico,
di partecipare ad alleanze elettorali in Venezuela con correnti squallide, cioè
filo-americane, di non repudiare gli attacchi all’AMIA e all’ambasciata di
Israele negli anni ’90, di essere fautori di alleanze con pedine USA in Medio
Oriente. Aprendo varie discussioni, si sposta il dibattito dal punto centrale
che abbiamo sollevato, che riguardava la Siria e alla sua posizione prima di
Assad. Inoltre, produce una serie di distorsioni delle nostre posizioni. E’ un
metodo di discussione che non condividiamo.
Quando
i socialisti discutono devono rispettare la logica formale, nel senso di
rimanere sul tema della discussione. Ecco perché insistiamo sulla questione
centrale del dibattito. Altamira e il PO sono a favore della sconfitta del
dittatore Assad? Ripudiano i loro attentati? Si o no? Su questo non si
risponde. Con il compagno Altamira ci conosciamo da più di 40 anni. E’ giusto
ribadire che abbiamo sempre avuto differenze politiche e teoriche nel metodo di
discussione. Nonostante queste differenze la nostra corrente, fondata dal
nostro maestro Nahuel Moreno ha sempre cercato, spesso senza successo, l’unità
di azione o le alleanze politiche o studentesche con indipendenza di classe,
compresa la corrente guidata da Altamira. La cosa positiva è che, al di là di
queste differenze, abbiamo condiviso l’alleanza nel FIT, insieme al PTS.
Alleanza con indipendenza di classe e un programma rivoluzionario che
apprezziamo e difendiamo. In questo contesto, svolgiamo il dibattito politico.
Siria:
Guerra imperialista?
La
base dell’errore di posizione di Jorge Altamira e della sua corrente sulla
Siria si basa su una definizione sbagliata di questa guerra. Secondo Altamira
in Siria esiste una “guerra imperialista”. Nella nostra critica abbiamo
risposto: “ in Medio Oriente, la guerra civile è stata oggetto di una guerra
imperialista(…) La guerra imperialista in Medio Oriente ha subordinato tutte le
forze in scene e ne è diventata il sostituto al fine di realizzare l’esproprio
politico ed economico della Siria. Nella sua lunga risposta, Altamira afferma
che il suo metodo è quello applicato da Lenin nella Prima Guerra Mondiale. In
altre parole, definendo ciò che sta accadendo in Siria come una guerra
imperialista, staremmo parlando di una nuova guerra inter imperialista. Se così
fosse, in primo luogo, Altamira dovrebbe definire quali sono i blocchi
imperialisti in guerra. Altamira non lo fa. Saranno gli USA? L’UE contro la
Russia e l’Iran? Si tratta di una strana guerra perché lo stesso Altamira nel
seguire l’affermazione che c’è una guerra imperialista, afferma che non c’è
tale confronto: “Allo stesso tempo Obama, Putin, Erdogan e Netanyahu hanno un
patto di non aggressione tra loro, compreso evitare incidenti di guerra. Cosa
rimane allora: c’è una guerra imperialista come quella affrontata da Lenin? In
Siria non esiste uno scontro militare statunitense contro la Russia o qualsiasi
altra guerra inter imperialista. Si, c’è un intervento dei diversi fattori
controrivoluzionari del mondo(USA-UE, Russia, Iran, Turchia), in seguito allo
scoppio del processo rivoluzionario iniziato nel marzo 2011 contro il dittatore
Al Assad. A tal proposito, non esiste una nuova guerra mondiale imperialista
visto che entrambi i Paesi hanno stabilito un centro comune di intelligence. Il
rapporto dice: “ In questo modo le forze statunitensi e Russe saranno in grado di delimitare con
precisione i siti da bombardare, gli obiettivi saranno gli estremisti di Isis e
Al Nusra”. Non si pensa ad un attacco alle forze di Assad. Lavorano insieme per
sostenere il dittatore. Tradotto in realtà, sotto il pretesto del terrorismo
continuano a bombardare popolazioni civili come Aleppo e altre dove i ribelli
siriani e curdi ripudiano Assad e lo combattono in armi da cinque anni a questa
parte. L’errore di Altamira lo si ritrova nei testi del CRQI e in Prensa
Obrera, settembre 2013, n. 2013:
“Il
CRQI è totalmente contrario al lancio di una guerra imperialista in Siria,
abbiamo sostenuto la rivolta dei poveri e degli sfruttati in Siria e saremo
anche in futuro, dalla parte della Rivoluzione, contro il regime di Assad. Il
CRQI è dalla parte della Siria e della sua gente, e farà ciò che è possibile
perché l’imperialismo e il sionismo venga sconfitto. No alla guerra in Siria!
Fuori l’imperialismo dal Medio Oriente! Basta distruggere il Medio Oriente per
favorire Israele sionista!
Se
si leggesse bene, il testo è chiaro. Esso definisce una guerra imperialista
unita al sionismo contro la Siria ed è per questo che il CRQI- PO è dalla parte
della Siria e del suo popolo(…) in modo
che l’imperialismo e il sionismo vengano sconfitti. Si spiega, inoltre, che si
smette di sostenere la lotta contro Al Assad. La parola “futuro” è chiara e
forte. In altre parole il CRQI-PO, dal 2013 ad oggi non va contro il regime di
Assad. Ecco perché non c’è solidarietà nel manifesto internazionale per la
lotta contro il genocidio di Assad. Per il CRQI-PO dal 2013 c’è una guerra
imperialista yemenita-sionista in Siria ed è per questo che il reale obiettivo
è sconfiggerla. Altamira lo sostiene nel 2016 nella sua risposta all’articolo:
“ la guerra civile è stata subordinata ad una guerra imperialista”. Ecco perché
gli slogan della lotta contro Al Assad non ci sono. Altamira continua con la
versione che l’appoggio rivoluzionario contro il dittatore ci potrebbe essere
ma in futuro. D’altra parte, la dichiarazione del CRQI-PO non menziona
l’intervento della Russia in Siria. Sin dall’inizio degli attacchi da parte
dell’esercito siriano contro la popolazione, Putin collabora con il genocida
Assad, fornisce armi e munizioni, carri armati e supporto logistico, dalla base
militare russa di Tartus. Più tardi, in seguito alla debacle dell’esercito
genocida di Assad, la Russia inizia ad intervenire con la sua aviazione per
bombardare il popolo siriano e sostenere il regime. Questo approccio errato di
“guerra imperialista”, “sionista” si avvicina a quello sostenuto dalle correnti
della sinistra riformista mondiale, inclusi chavismo, la leadership cubana e i
Partiti comunisti(stalinisti) del mondo. Per loro siamo di fronte “ ad
un’aggressione imperialista-sionista” che attacca la Siria, che vuole
rovesciare il governo antimperialista “nazionalista anti-israeliano” di Al
Assad. Basti vedere Telesur per avere questa versione sulla Siria. E con ciò
giustificano la loro politica di non denunciare Al Assad e l’intervento
militare di Russia e Iran. La realtà di Al Assad è ben diversa. Un dittatore
che ha governato contro il suo popolo, che non ha mai sparato all’esercito
sionista che occupa le alture del Golan, ma ha ordinato che carri armati e
aviazione sparassero contro il suo popolo. Altamira è offeso dal fatto che gli
diciamo che ha punti di coincidenza, con Chavez, sulla Siria. Ritorniamo sullo
stesso punto: “dov’è che dice che
ripudia la posizione di Maduro e Raul Castro di sostegno incondizionato ad Al
Assad e all’intervento russo-iraniano?
Siria:
una rivoluzione che si è trasformata in guerra civile.
In
Siria non esiste una “ guerra imperialista” o una guerra inter imperialista,
tanto meno una guerra nazione-imperialista, ossia un’aggressione militare
imperialista contro una nazione oppressa, come la falsa interpretazione del
chavismo e della sinistra riformista mondiale. Guerra nazionale-imperialismo
era il caso dell’invasione americana dell’Iraq, governato dal dittatore Saddam
Hussein, nel 2003. In quel caso era giusto appoggiare l’Iraq per sconfiggere
un’aggressione imperialista, senza sostenere politicamente Saddam Hussein. In
Siria c’è una guerra civile. L’origine di questa guerra civile non fu
un’aggressione imperialista, ma l’azione controrivoluzionaria di Al Assad
contro una rivoluzione popolare iniziata nel marzo 2011 come parte dell’ondata
rivoluzionaria iniziata poco prima in Tunisia ed Egitto. Quella che venne chiamata
la rivoluzione araba contro i dittatori da decenni al potere. Quelle
rivoluzioni erano genuine, non creazioni di imperialismo e Nato. Poiché c’è un
intervento imperialista, l’obiettivo è opposto a quello affermato da Altamira.
Lo ripudiamo, ma denunciamo il suo obiettivo: prevenire la caduta
rivoluzionaria di Al Assad. D’altra parte è noto che l’ISIS è stato creato nel
2013 dall’Arabia Saudita e dal Qatar, agenti yankee, non per affrontare Al
Assad ma per dividere il fronte dei ribelli. Che Al Assad non sia una vittima
dell’imperialismo ma un suo alleato è dato dal fatto che gli USA e la NATO
(Francia, Gran Bretagna e Turchia) sostengono bombardare l’ISIS e non il
dittatore. Con questa argomentazione essi bombardano anche i veri ribelli e la
popolazione civile. Lo fanno in comune accordo con il regime di Al Assad e
Putin che autorizzano le loro incursioni aeree. Obama dichiara, ogni tanto, il
suo supposto sostegno ai ribelli, ma in realtà è solo una mossa politica. Mai
l’imperialismo e i suoi alleati (UE, Turchia o Arabia Saudita) hanno giocato
per armare i ribelli in quantità e fornirgli armi pesanti per affrontare i
carri armati e gli aerei di Al Assad e Putin. Hanno sempre cercato di evitare
la caduta rivoluzionaria della dittatura. Spingono solo per trovare una
soluzione negoziata basata sulla pace dei cimiteri. Altamira ci accusa, nella
sua risposta all’articolo, che ci sarebbe un “reale ed effettivo allineamento
di Izquierda Socialista e della sua corrente internazionale con le pedine degli
Stati Uniti in Medio Oriente. Naturalmente, questo è falso. La nostra attuale
posizione è sostenere i ribelli che continuano a combattere, non i leader
politici borghesi o pro-imperialisti. In questo seguiamo la tradizione, per
esempio, dei trotskisti nella guerra civile spagnola del 1936-39. Sostenevano i
combattenti del fronte contro Franco, ma non sostenevano la direzione
repubblicana borghese. E’ importante ricordare che sul lato repubblicano la
loro solidarietà democratica veniva dichiarata dagli Stati Uniti, dalla Francia
e dall’Inghilterra, mentre Stalin inviava il supporto militare. In
quell’occasione, anche questi fattori controrivoluzionari agirono per affondare
la rivoluzione degli operai e dei contadini. E non è per questo che qualcuno
abbia mai pensato di accusare Trotskij di allinearsi con le pedine
dell’imperialismo nella guerra civile spagnola. In questo Altamira si
contraddice, affermando che le milizie del Kurdistan sarebbero “l’unico
movimento con autentici interessi nazionali in questa guerra, che operano
condizionati dl sostegno militare del Pentagono USA”. Altamira osserva una
giusta causa nella lotta delle milizie curde in Siria, anche se ricevono un
sostegno militare dagli USA. La nostra posizione attuale concorda sul fatto che
la direzione riformista del PKK accetta una subordinazione militare e politica
agli USA. Ma quando Altamira considera giusta causa, solo quella dei curdi,
conferma la nostra critica fondamentale: non riconosce che esiste anche una
giusta causa nella lotta contro il dittatore Bashar Al Assad. Izquierda
Socialista e la nostra corrente internazionale(UIT-CI) continuano a mantenere
la loro posizione di fronte alla complessità della realtà della guerra in
Siria. Sappiamo che dietro le brigate ELS(Esercito Siriano Libero) e alcune
delle organizzazioni di ciò che chiamiamo “il terzo fronte” vi è un’ influenza politica del padronato
siriano che compone il cosiddetto Consiglio Nazionale Siriano (CNS) in esilio,
i quali cercano una soluzione politica negoziata a Ginevra con il sostegno
degli USA e dell’UE. I socialisti rivoluzionari sostengono incondizionatamente
i ribelli, dando sostegno politico alla direzione politico-militare dell’ELS e
di altre brigate. “Il grande problema del processo siriano è la crisi della sua
direzione politico-militare. Quindi dobbiamo intervenire cercando di rafforzare
la sinistra rivoluzionaria siriana(Miguel Lamas, Corrispondenza internazionale,
n.37 ottobre 2015).
La
nostra corrente non è mai stata chavista.
Abbiamo
parlato della guerra civile in Siria come oggetto principale del dibattito
tenuto con Jorge Altamira.
Poiché
il compagno ha incluso altri argomenti, siamo obbligati a fare alcuni brevi
riferimenti su essi, dal momento che non vogliamo trascurare una serie di
distorsioni o falsificazioni sulle nostre posizioni politiche.
Nella
sua nota, Altamira, mira a deviare il dibattito sulla Siria e a confondere
l’ignaro lettore, gettando bugie sulla nostra traiettoria politica. Altamira
afferma che la nostra corrente era chavista e che aveva “quasi dieci anni di
chavismo cronico, praticamente fino al momento in cui il suo leader più
importante in Venezuela è stato licenziato dalla sua posizione amministrativa
in PDVSA”. E conclude dicendo: “ Se non sono disinformato( mi scuso in
anticipo), la sua corrente ha fatto alleanze elettorali in Venezuela, con
squallide correnti. Quindi saremmo passati dai chavisti per fare alleanze
elettorali con la destra pro-yankee. Due menzogne oltraggiose.
Su
quest’ultimo e sul metodo di dire “mi scuso in anticipo” lanciando un’accusa
politica seria. E’ un attacco diffamatorio, è solo un’altra bugia. I fatti noti
e veri sono altri, ovvero il nostro partito fratello: socialismo y libertad
(PSL) ha avuto il coraggio di presentare il sindacalista Orlando Chirino,
candidato alle presidenziali contro Hugo Chavez ed Henrique Capriles, per le
elezioni del 2012. Anche Altamira ha sostenuto la candidatura.( Prensa Obrera,
Vieni con Chirino, 6/9/12). D’altra parte non siamo mai stati chavisti. Siamo
sempre stati indipendenti e critici sia di Chavez che del suo movimento. Nel
2002-03, abbiamo appoggiato la mobilitazione popolare-operaia in difesa del
governo contro il golpe di Bush e la serrata dei petrolieri. Rigettare il golpe
yankee non ha nulla a che fare con l’essere chavista o sostenere politicamente
il governo Chavez. Altamira dice che abbiamo smesso di essere chavisti
“praticamente nel momento in cui il loro leader più importante in Venezuela è
stato licenziato dalla sua posizione amministrativa in PDVSA”. Si riferisce al
nostro compagno Orlando Chirino, senza nominarlo, al fine di creare la falsa
idea che abbiamo abbandonato il chavismo perché abbiamo perduto un posto di
lavoro. E’ vero il contrario. Il licenziamento di Chirino è stata una misura di
repressione politica avvenuta nel dicembre 2007. In risposta ad Altamira, il
licenziamento è stato il risultato di anni di scontri politici con il governo
Chavez. Nel maggio 2006, il movimento sindacale di classe CCURA, guidato da
Chirino, vince il II Congresso UNT. Ma settori chavisti invalidano il
congresso, dovuto al fatto che la nostra corrente rivendicava autonomia e
indipendenza dal governo. Nel dicembre dello stesso anno, Chavez annunciò la
formazione del PSUV. Chirino e la nostra corrente dichiarano apertamente di non
sostenere né quel partito né quel governo basato su di un progetto
policlassista. Nell’Aprile del 2007, nello stato di Aragua, la UNT locale,
guidata dalla nostra corrente, ha definito uno sciopero a sostegno di un
conflitto operaio ( Sanitarios Maracay) ed è stata selvaggiamente repressa. A
metà di quell’anno Chavez lancia una riforma costituzionale e la nostra
corrente è contraria. Alla fine dell’anno viene licenziato Chirino. Nel
novembre 2008, assassini istigati dal chavismo, assassinarono tre leader della
nostra corrente, Richard Gallardo, presidente dell’UNT di Aragua, Luis
Hernandez, segretario generale del sindacato in Pepsi Cola e Luis Requena
dell’UNT. Tutti erano membri dell’USI( Unidad Socialista de Izquierda), membro
della UIT.
Inoltre
Altamira ha aderito alle accuse di golpe lanciate da Nicolas Maduro, durante le
proteste dell’Aprile 2013, dopo la chiusura delle elezioni e anche durante le
proteste del febbraio-aprile 2014. In
realtà si trattava delle cortine di fumo di Maduro per nascondere la sua debacle
politica. Altamira ha anche coniato una nuova categoria “colpo di stato
cronico” per riferirsi alla situazione venezuelana. Altamira accetta la
denuncia del governo chavista, che millanta il golpe prima di ogni protesta.
Altamira lancia un’altra
menzogna secondo la quale non ripudiamo gli attacchi all’AMIA e all’ambasciata
di Israele, negli anni 90. Altamira scrive: “(Sorans) dimentica che, a
differenza di tutte le correnti trotskiste in Argentina, il nostro partito ha
condannato, fin dall’inizio gli attacchi contro l’ambasciata israeliana e
l’Amia”. Falso. Noi li condannammo e li ripudiammo fin dal primo giorno. Questi
attacchi sono avvenuti sotto il governo di Menem che aveva sostenuto nel 1991
l’aggressione imperialista yankee contro l’Iraq, inviando addirittura due navi
di supporto. In questo contesto, si sono verificati i due attacchi. La nostra
corrente li ha condannati categoricamente. Nel caso dell’Amia, abbiamo
ripudiato “il brutale attacco nei locali dell’Amia che ha causato la morte e
gravi ferite a bambine, lavoratori, passanti e altre vittime innocenti. Un
fatto così ripugnante, che invece di aiutare il popolo palestinese, lo
indebolisce nella sua lotta contro Israele, che con il sostegno degli USA, ha
usurpato le sue terre per decenni con fuoco e sangue e Menem intende usarli per
rafforzare la repressione”( SS n.100 20/7/94). Ciò che non abbiamo accettato
era la versione di Israele, delle organizzazioni sioniste, dell’imperialismo,
dell’FBI e di tutti i governi argentini secondo i quali erano attacchi razzisti
ed antisemiti.