sabato 29 settembre 2018

RISPOSTA A JORGE ALTAMIRA:LA GUERRA IN SIRIA, AL ASSAD IL GENOCIDA,IL CHAVISMO E LA POSIZIONE DEI RIVOLUZIONARI

Pubblichiamo qui sotto, anche se di due anni fa, una polemica tra Sorans (UIT) e Altamira (PO) al fine di fornire un ulteriore contributo, una delucidazione nel dibattito nella FIT




Il compagno Jorge Altamira, dirigente storico del Partido Obrero ha risposto alle nostre critiche sul giornale Prensa Obrera sulla Siria e sull’assedio di Aleppo, nel quale non vi è alcun accenno di condanna del dittatore Bashar Al Assad e del bombardamento di civili da parte dell’aviazione russa ad Aleppo. Siamo arrivati alla conclusione che tale assenza indicava un supporto oggettivo per Al Assad. Chi tace acconsente, dicevamo, utilizzando il detto popolare.
Nella sua risposta, Altamira si lamenta del fatto che non forniamo la minima prova del suo sostegno ad Al Assad. Se le nostre critiche fossero state sbagliate, c’era un modo semplice per smentirle: semplicemente con una o due frasi in un nuovo articolo in cui si forniscano le prove della sua opposizione al regime di Assad e ai suoi attentati criminali. La discussione si sarebbe conclusa, citando frasi semplici: Abbasso la dittatura di Assad, Basta con i tuoi attentati criminali, No al genocidio di Assad e Putin ad Aleppo e in tutta la Siria.
Ma nessuna di queste frasi o slogan si trova nella lunga risposta di Altamira.
Al contrario, cita altri argomenti, accusandoci, falsamente di chavismo cronico, di partecipare ad alleanze elettorali in Venezuela con correnti squallide, cioè filo-americane, di non repudiare gli attacchi all’AMIA e all’ambasciata di Israele negli anni ’90, di essere fautori di alleanze con pedine USA in Medio Oriente. Aprendo varie discussioni, si sposta il dibattito dal punto centrale che abbiamo sollevato, che riguardava la Siria e alla sua posizione prima di Assad. Inoltre, produce una serie di distorsioni delle nostre posizioni. E’ un metodo di discussione che non condividiamo.
Quando i socialisti discutono devono rispettare la logica formale, nel senso di rimanere sul tema della discussione. Ecco perché insistiamo sulla questione centrale del dibattito. Altamira e il PO sono a favore della sconfitta del dittatore Assad? Ripudiano i loro attentati? Si o no? Su questo non si risponde. Con il compagno Altamira ci conosciamo da più di 40 anni. E’ giusto ribadire che abbiamo sempre avuto differenze politiche e teoriche nel metodo di discussione. Nonostante queste differenze la nostra corrente, fondata dal nostro maestro Nahuel Moreno ha sempre cercato, spesso senza successo, l’unità di azione o le alleanze politiche o studentesche con indipendenza di classe, compresa la corrente guidata da Altamira. La cosa positiva è che, al di là di queste differenze, abbiamo condiviso l’alleanza nel FIT, insieme al PTS. Alleanza con indipendenza di classe e un programma rivoluzionario che apprezziamo e difendiamo. In questo contesto, svolgiamo il dibattito politico.

Siria: Guerra imperialista?

La base dell’errore di posizione di Jorge Altamira e della sua corrente sulla Siria si basa su una definizione sbagliata di questa guerra. Secondo Altamira in Siria esiste una “guerra imperialista”. Nella nostra critica abbiamo risposto: “ in Medio Oriente, la guerra civile è stata oggetto di una guerra imperialista(…) La guerra imperialista in Medio Oriente ha subordinato tutte le forze in scene e ne è diventata il sostituto al fine di realizzare l’esproprio politico ed economico della Siria. Nella sua lunga risposta, Altamira afferma che il suo metodo è quello applicato da Lenin nella Prima Guerra Mondiale. In altre parole, definendo ciò che sta accadendo in Siria come una guerra imperialista, staremmo parlando di una nuova guerra inter imperialista. Se così fosse, in primo luogo, Altamira dovrebbe definire quali sono i blocchi imperialisti in guerra. Altamira non lo fa. Saranno gli USA? L’UE contro la Russia e l’Iran? Si tratta di una strana guerra perché lo stesso Altamira nel seguire l’affermazione che c’è una guerra imperialista, afferma che non c’è tale confronto: “Allo stesso tempo Obama, Putin, Erdogan e Netanyahu hanno un patto di non aggressione tra loro, compreso evitare incidenti di guerra. Cosa rimane allora: c’è una guerra imperialista come quella affrontata da Lenin? In Siria non esiste uno scontro militare statunitense contro la Russia o qualsiasi altra guerra inter imperialista. Si, c’è un intervento dei diversi fattori controrivoluzionari del mondo(USA-UE, Russia, Iran, Turchia), in seguito allo scoppio del processo rivoluzionario iniziato nel marzo 2011 contro il dittatore Al Assad. A tal proposito, non esiste una nuova guerra mondiale imperialista visto che entrambi i Paesi hanno stabilito un centro comune di intelligence. Il rapporto dice: “ In questo modo le forze statunitensi e  Russe saranno in grado di delimitare con precisione i siti da bombardare, gli obiettivi saranno gli estremisti di Isis e Al Nusra”. Non si pensa ad un attacco alle forze di Assad. Lavorano insieme per sostenere il dittatore. Tradotto in realtà, sotto il pretesto del terrorismo continuano a bombardare popolazioni civili come Aleppo e altre dove i ribelli siriani e curdi ripudiano Assad e lo combattono in armi da cinque anni a questa parte. L’errore di Altamira lo si ritrova nei testi del CRQI e in Prensa Obrera, settembre 2013, n. 2013:
“Il CRQI è totalmente contrario al lancio di una guerra imperialista in Siria, abbiamo sostenuto la rivolta dei poveri e degli sfruttati in Siria e saremo anche in futuro, dalla parte della Rivoluzione, contro il regime di Assad. Il CRQI è dalla parte della Siria e della sua gente, e farà ciò che è possibile perché l’imperialismo e il sionismo venga sconfitto. No alla guerra in Siria! Fuori l’imperialismo dal Medio Oriente! Basta distruggere il Medio Oriente per favorire Israele sionista!
Se si leggesse bene, il testo è chiaro. Esso definisce una guerra imperialista unita al sionismo contro la Siria ed è per questo che il CRQI- PO è dalla parte della Siria e del suo popolo(…) in  modo che l’imperialismo e il sionismo vengano sconfitti. Si spiega, inoltre, che si smette di sostenere la lotta contro Al Assad. La parola “futuro” è chiara e forte. In altre parole il CRQI-PO, dal 2013 ad oggi non va contro il regime di Assad. Ecco perché non c’è solidarietà nel manifesto internazionale per la lotta contro il genocidio di Assad. Per il CRQI-PO dal 2013 c’è una guerra imperialista yemenita-sionista in Siria ed è per questo che il reale obiettivo è sconfiggerla. Altamira lo sostiene nel 2016 nella sua risposta all’articolo: “ la guerra civile è stata subordinata ad una guerra imperialista”. Ecco perché gli slogan della lotta contro Al Assad non ci sono. Altamira continua con la versione che l’appoggio rivoluzionario contro il dittatore ci potrebbe essere ma in futuro. D’altra parte, la dichiarazione del CRQI-PO non menziona l’intervento della Russia in Siria. Sin dall’inizio degli attacchi da parte dell’esercito siriano contro la popolazione, Putin collabora con il genocida Assad, fornisce armi e munizioni, carri armati e supporto logistico, dalla base militare russa di Tartus. Più tardi, in seguito alla debacle dell’esercito genocida di Assad, la Russia inizia ad intervenire con la sua aviazione per bombardare il popolo siriano e sostenere il regime. Questo approccio errato di “guerra imperialista”, “sionista” si avvicina a quello sostenuto dalle correnti della sinistra riformista mondiale, inclusi chavismo, la leadership cubana e i Partiti comunisti(stalinisti) del mondo. Per loro siamo di fronte “ ad un’aggressione imperialista-sionista” che attacca la Siria, che vuole rovesciare il governo antimperialista “nazionalista anti-israeliano” di Al Assad. Basti vedere Telesur per avere questa versione sulla Siria. E con ciò giustificano la loro politica di non denunciare Al Assad e l’intervento militare di Russia e Iran. La realtà di Al Assad è ben diversa. Un dittatore che ha governato contro il suo popolo, che non ha mai sparato all’esercito sionista che occupa le alture del Golan, ma ha ordinato che carri armati e aviazione sparassero contro il suo popolo. Altamira è offeso dal fatto che gli diciamo che ha punti di coincidenza, con Chavez, sulla Siria. Ritorniamo sullo stesso punto: “dov’è che dice  che ripudia la posizione di Maduro e Raul Castro di sostegno incondizionato ad Al Assad e all’intervento russo-iraniano?

Siria: una rivoluzione che si è trasformata in guerra civile.

In Siria non esiste una “ guerra imperialista” o una guerra inter imperialista, tanto meno una guerra nazione-imperialista, ossia un’aggressione militare imperialista contro una nazione oppressa, come la falsa interpretazione del chavismo e della sinistra riformista mondiale. Guerra nazionale-imperialismo era il caso dell’invasione americana dell’Iraq, governato dal dittatore Saddam Hussein, nel 2003. In quel caso era giusto appoggiare l’Iraq per sconfiggere un’aggressione imperialista, senza sostenere politicamente Saddam Hussein. In Siria c’è una guerra civile. L’origine di questa guerra civile non fu un’aggressione imperialista, ma l’azione controrivoluzionaria di Al Assad contro una rivoluzione popolare iniziata nel marzo 2011 come parte dell’ondata rivoluzionaria iniziata poco prima in Tunisia ed Egitto. Quella che venne chiamata la rivoluzione araba contro i dittatori da decenni al potere. Quelle rivoluzioni erano genuine, non creazioni di imperialismo e Nato. Poiché c’è un intervento imperialista, l’obiettivo è opposto a quello affermato da Altamira. Lo ripudiamo, ma denunciamo il suo obiettivo: prevenire la caduta rivoluzionaria di Al Assad. D’altra parte è noto che l’ISIS è stato creato nel 2013 dall’Arabia Saudita e dal Qatar, agenti yankee, non per affrontare Al Assad ma per dividere il fronte dei ribelli. Che Al Assad non sia una vittima dell’imperialismo ma un suo alleato è dato dal fatto che gli USA e la NATO (Francia, Gran Bretagna e Turchia) sostengono bombardare l’ISIS e non il dittatore. Con questa argomentazione essi bombardano anche i veri ribelli e la popolazione civile. Lo fanno in comune accordo con il regime di Al Assad e Putin che autorizzano le loro incursioni aeree. Obama dichiara, ogni tanto, il suo supposto sostegno ai ribelli, ma in realtà è solo una mossa politica. Mai l’imperialismo e i suoi alleati (UE, Turchia o Arabia Saudita) hanno giocato per armare i ribelli in quantità e fornirgli armi pesanti per affrontare i carri armati e gli aerei di Al Assad e Putin. Hanno sempre cercato di evitare la caduta rivoluzionaria della dittatura. Spingono solo per trovare una soluzione negoziata basata sulla pace dei cimiteri. Altamira ci accusa, nella sua risposta all’articolo, che ci sarebbe un “reale ed effettivo allineamento di Izquierda Socialista e della sua corrente internazionale con le pedine degli Stati Uniti in Medio Oriente. Naturalmente, questo è falso. La nostra attuale posizione è sostenere i ribelli che continuano a combattere, non i leader politici borghesi o pro-imperialisti. In questo seguiamo la tradizione, per esempio, dei trotskisti nella guerra civile spagnola del 1936-39. Sostenevano i combattenti del fronte contro Franco, ma non sostenevano la direzione repubblicana borghese. E’ importante ricordare che sul lato repubblicano la loro solidarietà democratica veniva dichiarata dagli Stati Uniti, dalla Francia e dall’Inghilterra, mentre Stalin inviava il supporto militare. In quell’occasione, anche questi fattori controrivoluzionari agirono per affondare la rivoluzione degli operai e dei contadini. E non è per questo che qualcuno abbia mai pensato di accusare Trotskij di allinearsi con le pedine dell’imperialismo nella guerra civile spagnola. In questo Altamira si contraddice, affermando che le milizie del Kurdistan sarebbero “l’unico movimento con autentici interessi nazionali in questa guerra, che operano condizionati dl sostegno militare del Pentagono USA”. Altamira osserva una giusta causa nella lotta delle milizie curde in Siria, anche se ricevono un sostegno militare dagli USA. La nostra posizione attuale concorda sul fatto che la direzione riformista del PKK accetta una subordinazione militare e politica agli USA. Ma quando Altamira considera giusta causa, solo quella dei curdi, conferma la nostra critica fondamentale: non riconosce che esiste anche una giusta causa nella lotta contro il dittatore Bashar Al Assad. Izquierda Socialista e la nostra corrente internazionale(UIT-CI) continuano a mantenere la loro posizione di fronte alla complessità della realtà della guerra in Siria. Sappiamo che dietro le brigate ELS(Esercito Siriano Libero) e alcune delle organizzazioni di ciò che chiamiamo “il terzo fronte”  vi è un’ influenza politica del padronato siriano che compone il cosiddetto Consiglio Nazionale Siriano (CNS) in esilio, i quali cercano una soluzione politica negoziata a Ginevra con il sostegno degli USA e dell’UE. I socialisti rivoluzionari sostengono incondizionatamente i ribelli, dando sostegno politico alla direzione politico-militare dell’ELS e di altre brigate. “Il grande problema del processo siriano è la crisi della sua direzione politico-militare. Quindi dobbiamo intervenire cercando di rafforzare la sinistra rivoluzionaria siriana(Miguel Lamas, Corrispondenza internazionale, n.37 ottobre 2015).

La nostra corrente non è mai stata chavista.

Abbiamo parlato della guerra civile in Siria come oggetto principale del dibattito tenuto con Jorge Altamira.
Poiché il compagno ha incluso altri argomenti, siamo obbligati a fare alcuni brevi riferimenti su essi, dal momento che non vogliamo trascurare una serie di distorsioni o falsificazioni sulle nostre posizioni politiche.

Nella sua nota, Altamira, mira a deviare il dibattito sulla Siria e a confondere l’ignaro lettore, gettando bugie sulla nostra traiettoria politica. Altamira afferma che la nostra corrente era chavista e che aveva “quasi dieci anni di chavismo cronico, praticamente fino al momento in cui il suo leader più importante in Venezuela è stato licenziato dalla sua posizione amministrativa in PDVSA”. E conclude dicendo: “ Se non sono disinformato( mi scuso in anticipo), la sua corrente ha fatto alleanze elettorali in Venezuela, con squallide correnti. Quindi saremmo passati dai chavisti per fare alleanze elettorali con la destra pro-yankee. Due menzogne oltraggiose.
Su quest’ultimo e sul metodo di dire “mi scuso in anticipo” lanciando un’accusa politica seria. E’ un attacco diffamatorio, è solo un’altra bugia. I fatti noti e veri sono altri, ovvero il nostro partito fratello: socialismo y libertad (PSL) ha avuto il coraggio di presentare il sindacalista Orlando Chirino, candidato alle presidenziali contro Hugo Chavez ed Henrique Capriles, per le elezioni del 2012. Anche Altamira ha sostenuto la candidatura.( Prensa Obrera, Vieni con Chirino, 6/9/12). D’altra parte non siamo mai stati chavisti. Siamo sempre stati indipendenti e critici sia di Chavez che del suo movimento. Nel 2002-03, abbiamo appoggiato la mobilitazione popolare-operaia in difesa del governo contro il golpe di Bush e la serrata dei petrolieri. Rigettare il golpe yankee non ha nulla a che fare con l’essere chavista o sostenere politicamente il governo Chavez. Altamira dice che abbiamo smesso di essere chavisti “praticamente nel momento in cui il loro leader più importante in Venezuela è stato licenziato dalla sua posizione amministrativa in PDVSA”. Si riferisce al nostro compagno Orlando Chirino, senza nominarlo, al fine di creare la falsa idea che abbiamo abbandonato il chavismo perché abbiamo perduto un posto di lavoro. E’ vero il contrario. Il licenziamento di Chirino è stata una misura di repressione politica avvenuta nel dicembre 2007. In risposta ad Altamira, il licenziamento è stato il risultato di anni di scontri politici con il governo Chavez. Nel maggio 2006, il movimento sindacale di classe CCURA, guidato da Chirino, vince il II Congresso UNT. Ma settori chavisti invalidano il congresso, dovuto al fatto che la nostra corrente rivendicava autonomia e indipendenza dal governo. Nel dicembre dello stesso anno, Chavez annunciò la formazione del PSUV. Chirino e la nostra corrente dichiarano apertamente di non sostenere né quel partito né quel governo basato su di un progetto policlassista. Nell’Aprile del 2007, nello stato di Aragua, la UNT locale, guidata dalla nostra corrente, ha definito uno sciopero a sostegno di un conflitto operaio ( Sanitarios Maracay) ed è stata selvaggiamente repressa. A metà di quell’anno Chavez lancia una riforma costituzionale e la nostra corrente è contraria. Alla fine dell’anno viene licenziato Chirino. Nel novembre 2008, assassini istigati dal chavismo, assassinarono tre leader della nostra corrente, Richard Gallardo, presidente dell’UNT di Aragua, Luis Hernandez, segretario generale del sindacato in Pepsi Cola e Luis Requena dell’UNT. Tutti erano membri dell’USI( Unidad Socialista de Izquierda), membro della UIT.

Inoltre Altamira ha aderito alle accuse di golpe lanciate da Nicolas Maduro, durante le proteste dell’Aprile 2013, dopo la chiusura delle elezioni e anche durante le proteste del febbraio-aprile  2014. In realtà si trattava delle cortine di fumo di Maduro per nascondere la sua debacle politica. Altamira ha anche coniato una nuova categoria “colpo di stato cronico” per riferirsi alla situazione venezuelana. Altamira accetta la denuncia del governo chavista, che millanta il golpe prima di ogni protesta.
Altamira lancia un’altra menzogna secondo la quale non ripudiamo gli attacchi all’AMIA e all’ambasciata di Israele, negli anni 90. Altamira scrive: “(Sorans) dimentica che, a differenza di tutte le correnti trotskiste in Argentina, il nostro partito ha condannato, fin dall’inizio gli attacchi contro l’ambasciata israeliana e l’Amia”. Falso. Noi li condannammo e li ripudiammo fin dal primo giorno. Questi attacchi sono avvenuti sotto il governo di Menem che aveva sostenuto nel 1991 l’aggressione imperialista yankee contro l’Iraq, inviando addirittura due navi di supporto. In questo contesto, si sono verificati i due attacchi. La nostra corrente li ha condannati categoricamente. Nel caso dell’Amia, abbiamo ripudiato “il brutale attacco nei locali dell’Amia che ha causato la morte e gravi ferite a bambine, lavoratori, passanti e altre vittime innocenti. Un fatto così ripugnante, che invece di aiutare il popolo palestinese, lo indebolisce nella sua lotta contro Israele, che con il sostegno degli USA, ha usurpato le sue terre per decenni con fuoco e sangue e Menem intende usarli per rafforzare la repressione”( SS n.100 20/7/94). Ciò che non abbiamo accettato era la versione di Israele, delle organizzazioni sioniste, dell’imperialismo, dell’FBI e di tutti i governi argentini secondo i quali erano attacchi razzisti ed antisemiti.



Per questo motivo non partecipammo all’atto celebrato nel Congresso del 21 agosto 1994, convocato dai sionisti locali, dall’ambasciata israeliana, dalle forze armate, dalla Chiesa argentina, dalla burocrazia sindacale e dallo stesso Menem. La grande differenza con Altamira e il PO è stata la loro chiamata a partecipare a tale atto di sostegno a Israele e al sionismo, negando ogni connessione con la vera ragione di fondo: l’occupazione sionista, il genocidio del popolo palestinese e l’aggressione imperialista storica sui popoli arabi. Questi dibattiti fanno parte di uno scambio permanente e necessario, a sinistra, tra i rivoluzionari. La nostra corrente ha sempre cercato di essere la più fraterna possibile, nonostante la durezza della controversia, a causa delle differenze politiche e teoriche. Sapendo che non è facile, speriamo che il dibattito possa contribuire ad avvicinare le posizioni, anche parzialmente. Ribadiamo che la cosa positiva e che negli ultimi anni lo facciamo come Fronte della Sinistra e dei Lavoratori.

Portogallo: a 50 anni dalla rivoluzione dei garofani

Riportiamo un articolo pubblicato dalla UIT perché ci sembra un contributo utile per la comprensione storica degli avvenimenti in questione ...