Ci sono settori di sinistra, tra essi compagni che simpatizzano col chavismo benché siano critici di Maduro (anche organizzazioni che si richiamano al trotzkismo) che criticano la UIT in Venezuela (come il Nuovo MAS dall'Argentina e la LTS, gruppo venezuelano legato al PTS argentino) sostenendo che se accanto al ripudio di qualunque minaccia di invasione imperialista / colpo di stato golpista, si negasse il sostegno al governo Maduro si favorirebbe l’imperialismo.
Queste sbagliate critiche sono state sviluppate per il Nuevo MAS nella sua pubblicazione Socialismo o Barbarie N° 503, (14/2/2019), in una nota di Víctor Artavia, accusando a la UIT-CI de mettersi “all'ombra del golpismo”. “ Simile critica ha lanciato la Liga de Trabajadores Socialista (LTS) nel testo "Con la politica del PSL non si affronta l'imperialismo, né la destra”, pubblicata in Izquierda Diario (FT), il 13/3/2019.
La politica di Maduro e il chavismo fanno il gioco dell'imperialismo da vari anni, da quando la destra sta recuperando le forze denunciamo che i maggiori responsabili sono stati i sostenitori di Hugo Chávez ieri e oggi di Nicolás Maduro. Essi hanno continuato ad alimentare la confusione e il rifiuto nel mondo del lavoro, facendo resuscitare la destra pro Usa e favorendo, nei fatti, politicamente Trump e l'imperialismo.
È la doppia verità della politica del "socialismo del XI secolo", parlare di “lotta contro l'impero” mentre il popolo vive in condizioni sempre peggiori, per colpa di un governo civile/militare, antioperaio e sempre di più dittatoriale. La realtà è che il "chavismo" ha governato per quasi 20 anni in appoggio con le multinazionali petrolifere, pagando il debito estero con i soldi del popolo, attaccando scientificamente il tenore di vita dei lavoratori e reprimendo il loro dissenso. Questa politica repressiva contro la classe operaia ha favorito la crescita e il malcontento popolare in Venezuela aumentando il consenso della destra di Guaidó e Trump.
Diciamo chiaramente, come UIT- CI, che lottiamo e lotteremo contro ogni tentativo di colpo militare (più o meno eterodiretto dall'imperialismo statunitense) e al tempo stesso diciamo chiaramente che c'è un governo borghese che affama il popolo e che solo una mobilitazione indipendente dei lavoratori può cacciare Maduro. Questo è oggi il centro della situazione in Venezuela. Inoltre, è molto importante chiarire un aspetto di collocamento politico da parte della UIT in risposta alla illazioni prive di fondamento da parte del Nuovo Mas ovvero che la “l'UIT-CI, secondo il Nuovo Mas, invita a scendere in piazza e chiama alla mobilitazioni la classe operaia in manifestiazioni "ambigue" (convocate dai golpisti)”. Niente di più Falso. Né l'UIT-CI né la nostra sezione il Partido Socialismo y Libertad (PSL) hanno sostenuto nè direttamente nè indirettamente mobilitazioni promosse dal reazionario Guaidó.
È semplicemente una calunnia!
La LTS/PTS aggiunge confusione.. al Nuovo Mas
Tristemente i compagni della LTS e del PTS, usando il megafono mediatico di Izquierda Diario in Argentina alimentano altrettante false accuse contro il PSL (UIT) del Venezuela per, criticare un presunto e quanto mai falso "sostegno di piazza" a Guaidó. Questa è, semplicemente, una bugia. Diventa stucchevole ripeterlo, la FT sostiene che la UIT cerca confondere la classe operaia invitando a manifestare “tutti contro Maduro” e che “tutti possiamo stare insieme”, “senza. ovviamente, distinguo di classe e politico. È completamente falso; il PSL (sezione UIT del Venezuaela) non ha nè detto né mai scritto parole d'ordine “Tutti possiamo essere insieme” contro Maduro, Maduro va cacciato ma dal versante di classe e solo il mondo del lavoro può farlo. Infine la FT, non contenta delle sue assurde ricostruzioni continua sul medesimo terreno con un'altra falsificazione, accusando il PSL di non fare “una forte denuncia contro l'avanzamento golpista”. Insomma la UIT secondo la FT sarebbe disponibile a scendere in piazza con la destra golpista e sarebbe troppo morbida con la destra troglodita di Guaidò. Sembra un romanzo surreale di Borges (sic!).
La verità è altra, il PSL sin dal primo momento ha denunciando l'ingerenza imperialista in Venezuala e il tentativo di golpe da parte Guaidó. Secondo la LTS/PTS “il giro della destra neoliberale e proimperialista al potere in questo contesto, non sembra maggiore problema per il PSL”. È, semplicemente, deplorevole che settori rivoluzionari utilizzino questo tipo di linguaggio calunniatore. Per la nostra parte continuiamo a smentire le falsificazioni di certi ambienti , ma continueremo con costanza (al contrario di altri) a dare una risposta politica che aiuti i lavoratori ad aumentare il loro livello di coscienza per una vera politica rivoluzionaria che non deve balbettare con la destra e neanche con gli usurpatori del movimento operaio come i Maduro & Co.
Seguiamo gli insegnamenti di Lenin
Questo è un dibattito molto importante e necessario tra i rivoluzionari e tutta la sinistra. Nell'attuale situazione del Venezuela, nel contesto del rifiuto al tentativo golpista e l'ingerenza imperialista, diciamo categoricamente che non dire che bisogna cacciare Maduro con una mobilitazione popolare e indipendente dei lavoratori è fare il gioco a Maduro e il suo governo civico-militare odiato dal popolo. È capitolare al chavismo.
Quello è il noto argomento dei chavistas per cercare reggersi al potere in forma dittatoriale accusando di “pro yankee” tutti quelli che non li appoggiano dalla sinistra. Il vero problema in Venezuela è che milioni di lavoratori e giovani criticano Maduro e le sue politiche di "aggiustamento", ed erroneamente appoggiano Guaidó.
Le posizioni tipo Nuevo MAS e LTS/PTS - che si nascondono dietro Maduro e si rifiutano di presentare un'opzione rivoluzionaria davanti alla destra pro Usa - sono queste il vero problema.
Il PSL e la UIT-CI lottano contro l'attuale tentativo di colpo di Stato da parte della destra filo Trump. La situazione di oggi, comunque, non è ancora paragonabile al colpo pro yankee del 2002-03 contro Chávez, quando i nostri compagni venezuelani stettero, con l'appoggio di tutta la nostra corrente, in prima fila nelle mobilitazione operaie e popolare per sconfiggere la destra. Se si dovesse ripetere quella stessa politica che abbiamo vissuto nel 2002 -03 come allora faremo tesoro degli insegnamenti di Lenin e Trotsky.
Ai compagni del Nuovo MAS e della LTS/PTS, come ad altri settori che si definiscono antimperialisti e di sinistra che criticano la nostra opposizione permanente al governo ed il regime di Maduro, per il suo falso “socialismo” e la sua reale repressione, noi rivendicando un governo dei lavoratori, vogliamo loro ricordare l'insegnamento lasciato da Lenin nel 1917, davanti al colpo controrivoluzionario del generale Kornilov contro il governo borghese e di conciliazione di classi che intestava il falso “socialista” Kerensky sostenuto dai menscevichi. Dal suo arrivo a Pietrogrado nell'aprile di 1917, Lenin cambio la politica dei bolscevichi, contro il parere di Stalin, in nessun tipo di appoggio/sostegno al governo provvisorio borghese sorto della rivoluzione di febbraio, e spinse il partito alla presa del potere con i soviet ed ad un governo operaio e contadino. In agosto-settembre davanti al colpo di Kornilov contro il governo provvisorio, Lenin fu categorico e mai abbandonò la sua opposizione al governo di Kerensky.
A metà di agosto circolava l'idea per tutta la Russia che la controrivoluzione si stava facendo avanti sotto la guida di Kornilov. Lenin e Trotsky davanti ai dubbi di molti dirigenti bolscevichi che invitavano a un blocco politico con menscevichi e socilasti rivoluzionari per “difendere” Kerensky, Lenin rispondeva: “[…]i bolscevichi che vorrebbero fare un blocco coi defensistas[…] per esprimere in forma indiretta fiducia al governo provvisorio (che si poggia sui cosacchi) dovrebbero lasciare immediatamente le fila del partito.” (“Dicerie su una cospirazione”, 18-19 de agosto de 1917). Lenin in seguito divenne ancora più categorico: espulsione di chi vuole sostenere in “forma indiretta” l'appoggio al governo di Kerensky. Cioè a un governo della doppia verità “socialista”.
Quando si concretò finalmente il tentativo di colpo in settembre di 1917, tanto Lenin come Trotsky alimentarono la mobilitazione per fermare e sconfiggere kornilov, ma perfino in quei momenti non smisero mai di criticare il governo di Kerensky.
In questo senso nostra corrente è conseguente con le tradizioni ed insegnamenti del bolscevismo ovvero quella di difendere chiaramente una politica di indipendenza di classe e di condanna permanente dei governi borghesi che, da posizioni di centro sinistra, pseudo rivoluzianarie o di “falso socialismo” attaccano il movimento operaio.
Se c'è un'invasione militare imperialista seguiremo i consigli di Trotsky
La LTS/PTS ci dice che noi andremmo contro quell'esempio di Trotsky che, in una chiacchierata col dirigente operaio trotskista argentino Mateo Fossa, riferendosi alla lotta delle nazioni oppresse contro l'imperialismo, diede un esempio ipotetico su come rispondere davanti ad un ipotetico caso in cui una Inghilterra “democratica” invadesse il Brasile governato dal semifascista Getulio Vargas. Diceva: “Supponiamo, ciononostante, che domani l'Inghilterra entra in un conflitto militare col Brasile. Da che lato si posizionerà la classe operaia in quel conflitto? In questo caso, personalmente io starei insieme al Brasile ‘fascista’ contro la ‘democratica’ Gran Bretagna. Perché? Perché non si tratterebbe di un conflitto tra la democrazia e il fascismo” (23/9/1938, Escritos, tomo X, vol. 1, Pluma, Bogotá, 1979).
Noi siamo di accordo con quella raccomandazione di Lev Trotsky anche se ad oggi, per il Venezuela, non esiste ancora lo scenario drammatico di un colpo di stato militare. Ci sono tentativi e continueranno da parte degli ambienti più reazionari ma non è la situazione attuale. Pubblicamente ribadiamo che, nel caso in cui verificasse l'occupazione militare Usa (direttamente o meno) con l'appoggio di altri paesi, come disse Trotsky noi staremmo nel campo militare - e soltanto militare - con Maduro senza nessun tipo di appoggio politico.
Non esistono ancora situazioni paragonabili all'invasione statunitense contro Saddam Hussein nel 2003 o alla guerra delle Malvinas (1982) contro l'Inghilterra, sotto la dittatura genocida di Galtieri. Nei due casi sopracitati, come giusto, i rivoluzionari stanno dalla parte della nazione oppressa e contro l'imperialismo.
L'UIT-CI ed il PSL mantengono una posizione chiara, di principio e rivoluzionaria.
Ripudiamo qualunque tentativo di colpo di stato e minacce di invasione militare da parte della destra di Guaidó e di Trump. Diciamo che i lavoratori devono lottare contro Trump, contro Guaidó e sostenere una mobilitazione contro il governo di Maduro per l'uscita dal versante di classe popolare dalla crisi del Venezuela.
19/3/2019 www.uit-ci.org