domenica 10 giugno 2018

RILANCIARE IL TROTSKYSMO


Nel movimento operaio mondiale si sta aprendo una nuova conflittualità che potrebbe e dovrebbe dare una linfa la movimento trotskysta mondiale. Questo, diciamo così, dovrebbe essere una regola generale valida un po' ovunque anche in Italia.

Ci troviamo in Italia in un momento particolarmente delicato dopo mesi di trattative istituzionale la politica italiana è riuscita a dar vita ad un governo composto dal movimento 5 stelle e dalla Lega, il governo per genesi più reazionario della storia repubblicano italiana ma  sotto alcuni aspetti questo governo reazionario può ridare slancio  all’estrema sinistra: la relativa delusione dei votanti “progressisti” del M5S dopo l’alleanza con Lega (libera una spazio politico) e la capacità di articolare e promuovere mobilitazioni nel mondo del lavoro senza la cappa de governi “amici” del centro sinistra.
La borghesia italiana come parte integrante della borghesia internazionale discute, si divide e si ricompone (Trump e i relativi dazi). S’avvita sulle modalità d gestione dell’Unione Europea, Grillo e Salvini stanno cercando il migliore compromesso possibile frutto tra la sintesi politica reazionaria e l’ accondiscendenza con i poteri forti italiani. Certo che la borghesia non disdegna e non disdegnerà il ricorso a qualunque mezzo per difendere gli interessi della sua classe di riferimento (flat tax).
IL Primo ministro Conte darà un nuovo vigore alle forze più oscurantiste del sistema con tutto il danno che esse apporteranno nella società in materia d’intolleranza verso i “diversi” e compressione dei diritti (pochi rimasti) del mondo del lavoro.
La consapevolezza che lo stato di crisi profonda che di per se (natura del capitalismo) è irreversibile non è un pronostico tranquillizzante per il mondo del lavoro, si prospettano da un lato un ulteriore salasso per la classe operaia ma da un altro lato si sta liberando uno spazio a sinistra che deve essere occupato dalla sinistra marxista rivoluzionaria (trotskysta conseguente) l’unica che non si è mai venduta e compromessa alle e con la borghesie istituzionale (governi di centro sinistra). La vera natura del M5S non può più essere nascosta agli occhi dell’elettorato di sinistra che lo ha sostenuto, l’alleanza con i Salvini, Calderodi e Borghezio ne vidima il carattere reazionario.

La sinistra riformista non è in grado di occupare questo reale disagio delle classi subalterne, il suo eterno balbettio e trasformismo politico di “gattopardesca memoria” (sinistra arcobaleno, lista Ingroia, Potere al Popolo) costruito sempre con i medesimi protagonisti (in negativo) dei governi Prodi e D’Alema e il loro mercimonio ideologico, del passato, avvenuto con il sostegno ai governi guerrafondai  in cambio di un pugno di ministeri e una presidenza della Camera non li rendono ad oggi una forza attrattiva.

Ora è compito della sinistra rivoluzionaria cercare di occupare questo spazio, le potenzialità oggettive del trotskysmo non garantiscono di per se né la qualità e né la quantità dello sviluppo di un raggruppamento rivoluzionario, per essere ancora più chiari i nuovi spazi politici non garantiscono nulla ma al contrario dovrebbero stimolare la lotta per la risoluzione metodologica della crisi delle direzioni rivoluzionarie (varie internazionali che si richiamano alla Quarta)  per il processo rifondativo della Quarta Internazionale.  Questo non accade.  Gran parte delle organizzazioni che oggi si richiamano alla Quarta Internazionale (escluso la UIT) o non hanno nessuna intenzione di rifondare Quarta Internazionale perché o si autoprolclamano come tale (LIT) oppure perché non possiedono gli strumenti come il centralismo democratico (accessorio non secondario). Nascondono dietro differenziazioni di analisi (presunte o reali)  che in verità  non è che il semplice metodo “dell’assoggettamento ideologico” (o ti conformi ideologicamente alla sezione madre dell’internazionale di riferimento o ne sei fuori, vedere CRQI PO- FT PTS).

Dobbiamo assumere coscientemente la consapevolezza di uscire , come movimento trotskysta, dalle secche del minoritarismo (come confondere una frazione internazionale con la rifondazione della  Quarta) nelle sue versioni uguali e contrarie : codismo e settarismo. Questo obiettivo coincide in buona parte con la capacità di saper costruire un’organizzazione leninista passando anche per la capacità di saper osservare gli altri gruppi e di rivolgersi a loro con una politica che faccia emergere ciò che c’è di buono (IL FIT modello argentino traslato in Italia)…


REDAZIONE

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