venerdì 15 gennaio 2021

ASSALTO AL CAMPIDOGLIO




Gli aberranti e ripudiabili fatti del Campidoglio, negli USA, mostrano la gravità della crisi politica dell’imperialismo. Le immagini del 6 Gennaio di centinaia di radicali di destra e simpatizzanti di Trump, assaltando e irrompendo nel Campidoglio, hanno avuto un naturale impatto mondiale. Sono fatti inediti che mostrano la gravità della crisi che soffre l’imperialismo nordamericano e anche il pericolo che rappresenta il trumpismo come movimento di estrema destra, reazionario e razzista. 

Molti lo hanno qualificato come un tentativo di colpo di Stato o parte di un piano insurrezionale per impedire a Biden di assumere il potere e per sostenere Trump. Forse questo era quello che credevano molti dei fascisti e dei razzisti che irruppero violentemente nel Campidoglio. Non consideriamo che si sia trattato di un tentativo di colpo di Stato. Non era quello il piano di Trump e men che meno di alcuni settori della borghesia e delle Forze Armate. 

In realtà, si trattò di una pagliacciata di Trump, un numero pescato dal cilindro, con il quale Trump cercava di mantenere, con quella mobilizzazione reazionaria, la sua popolarità nella ultradestra della società americana. Era prevedibile che Trump continuasse con nuove azioni provocatorie la sua compagna sulla “frode” e sul “furto” delle elezioni. Con questa azione antidemocratica non pretendeva concretizzare un colpo di Stato, bensì rinforzare, in previsione futura, la sua base sociale neo-fascista e mantenere il controllo del Partito Repubblicano. Trump è rimasto cosi isolato che neppure il vicepresidente Pence lo ha appoggiato. 

Il capo dei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy qualificò l’azione come anti-USA e inaccettabile. L’ex presidente repubblicano, George Bush ripudiò l’azione di Trump affermando che : “ così è come si discutono le elezioni in una repubblica delle banane”. Nessun settore militare ha aderito. Ci può essere stato un appoggio di un settore della polizia, addirittura ci sta chi si è fatto un selfie con i razzisti. Ci possono essere stati anche poliziotti che hanno sparato. Una donna, ex membro dell’Aeronautica, è morta e si parla di altri morti e feriti. 

Senza dubbio, come hanno denunciato i portavoce del movimento antirazzista Black Lives Matter, un’altra reazione poliziesca ci sarebbe stata se fosse trattata di una protesta afroamericana. Il rifiuto dell’assalto al Campidoglio è stato tale che insieme alle minacce di subire un processo politico, Trump è dovuto comparire pubblicamente con un messaggio con il quale accettava il passaggio di consegne con Biden. Anche se ha annunciato che non presenzierà alla sua assunzione. 

Ciò che è successo al Campidoglio è un’altra espressione di ciò che già abbiamo definito come UIT-CI come estrema polarizzazione, che non esiste in altri Paesi. “Questa polarizzazione è cresciuta con la crisi sociale combinata con la ribellione antirazzista, la crescita del movimento operaio delle donne e contro il cambiamento climatico” [1]. 

In questa dichiarazione avvertivamo che “Trump perde però si consolida come leader di una estesa frangia sociale ultraconservatrice, reazionaria e razzista (…) Trump si appoggia su milioni di persone la cui tradizionale base sociale è il razzismo, neofascismo, gruppi di suprematisti bianchi, milizie armate di destra, xenofobi viscerali, anti-femministi, anti-ambientalisti”(…)

Milioni credono al discorso pazzoide secondo il quale Biden possa portare il socialismo, che si va verso un’esperienza come Cuba o il Venezuela e che Biden è parte dell’estrema sinistra che va a distruggere gli USA. Ad una maggiore crisi sociale, economica e di lotte popolari si contrappone una maggiore crescita del polo razzista e fascistizzante” Tutto ciò si manifestò nelle bande di razzisti e suprematisti che hanno partecipato all’assalto al Campidoglio. 

Quando Trump assunse la presidenza nel 2016 lo abbiamo definito come un personaggio neofascista. Abbiamo anche segnalato che il governo Trump non avrebbe potuto trasformare il regime politico nordamericano in fascista, ovvero passare da una forma democratico-borghese imperialista ad una dittatura allo stile di Mussolini o Hitler. E ciò si è confermato con la culminazione del governo di Trump per mezzo di una sconfitta elettorale, dopo una ribellione popolare di massa contro il suo governo e la sua repressione poliziesca e razzista in seguito al crimine contro George Floyd. Trump ha rinforzato la grave polarizzazione sociale e il già esistente movimento razzista di massa, suprematista, fascista , antisemita, omofobo che esiste negli USA. Per ciò non si può minimizzare che abbia ottenuto più di 70 milioni di voti. Ad ogni modo, la cornice di ciò che è successo il 6 di gennaio al Campidoglio è la sconfitta politico-elettorale di Trump, per questo vedremo quale sarà il futuro politico di Trump. Bisognerà verificare se l’azione del 6 gennaio finisca per rivoltarglisi contro.

Per di più, il giorno prima dell’azione contro il Campidoglio, il Partito Repubblicano ha perduto le elezioni dei senatori in Georgia. Questa sconfitta lascia “in pareggio” il Senato e i Repubblicani perdono il controllo del Senato stesso dopo molti anni di dominio. 

Inoltre, è la prima volta che un candidato del Partito Democratico di origine afroamericana, considerato progressista, vince un seggio per il Senato in quello Stato. Un’altra vittoria per Biden e per i democratici. Non bisogna dimenticare che la sconfitta di Trump è stata l’espressione elettorale della gran ribellione popolare antirazzista che nacque dall’omicidio di George Floyd. Questa lotta continua presente e vigente. E ciò sarà una sofferenza per il governo capitalista di Biden. Tutto ciò ratifica che negli Stati Uniti esiste una crisi politica inedita e grave per il Paese che è l’asse dell’imperialismo mondiale. 

Quello che verrà non è tanto un pericolo di colpo di Stato bensì la continuità di questa crisi globale, sociale, economica, politica e militare. Un imperialismo ancora dominante, però in una crisi ogni volta più profonda. Crisi che va al ritmo della crisi del sistema capitalista-imperialista e delle lotte e della polarizzazione sociale mondiale. La prospettiva è verso nuove espressioni di crisi politica però oggi nello stesso governo democratico di Biden, che deve affrontare una grave crisi sociale, economica e sanitaria per la pandemia da Covid-19. La crisi sociale può portare una nuova ascesa nelle lotte sindacale o antirazziste, però anche a settori che si spostano verso la destra radicale, ovvero che continui a crescere la polarizzazione sociale, in particolare negli USA e che ci siano maggiori azioni violente dei gruppi della destra radicale e dei suprematisti simpatizzanti di Trump. 

Questo pericolo non è da sottovalutare e sarà parte della realtà da combattere. In questo scenario, il compito chiave e la sfida non solo della UIT-CI ma di tutta la sinistra che si reclami anticapitalista è di poter avanzare nella costruzione di un’alternativa politica indipendente.


1 - Dichiarazione della UIT-CI 11/11/2020

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